Un fitto e rigoglioso bosco di 250 ettari popolato da moltissimi alberi secolari tra i quali il patriarca Gennarino, la Farnia più antica di Napoli, si cela nel cratere svolgendo un’importantissima funzione di polmone per l’intera Città Metropolitana di Napoli.
A interrompere il bosco sul fondo del cratere, tre laghi naturali e selvaggi offrono riparo e risorse a piante ed animali. Il maggiore tra loro, il Lago Grande, è un sito idrotermale ed è alimentato dalle acque della stessa falda che gli diede vita. Gli atri due, più piccoli, hanno nomi che ne richiamano scherzosamente le dimensioni: il Cofaniello Piccolo e il Cofaniello Grande.