All’interno del cratere degli Astroni numerosi sono gli habitat che si possono osservare, alcuni dei quali particolarmente importanti e per questo tutelai dalla Comunità Europea.
Carta degli habitat significativi

Uno dei principali obiettivi delle Oasi WWF è quello di conoscere a fondo gli ambienti e gli ecosistemi al fine di gestire correttamente il sito e individuare le più corrette strategie di conservazione della flora, della fauna e degli ambienti. Per questo nell’Oasi degli Asrtoni vengono svolte numerose attività di studio e ricerca da parte degli enti preposti come Università, CNR, INGV ecc.
All’interno del cratere degli Astroni numerosi sono gli habitat che si possono osservare, alcuni dei quali particolarmente importanti e per questo tutelai dalla Comunità Europea.
Il Cratere degli Astroni è un antico vulcano all’interno del quale, nel tempo, si è sviluppata una fitta copertura vegetazionale con specie di pregio e alberi secolari.
Scarica l’analisi della flora, della vegetazione e degli alberi a rischio
Tra gli habitat particolarmente interessanti che il Ministreo dell’Ambiente ha raccolto in un’interessante collana di quaderni, vi sono i laghi vulcanici, ambienti ben rappresentati nella zona flegrea ma, purtroppo, non sempre ben conservati.
Scarica il quaderno del Ministero dell’Ambiente:
Gli Astroni, con il suo importante habitat forestale, rappresenta un sito strategico per la conservazione delle specie animali e vegetali legati agli ambienti boschivi, alcune delle quali messe in grave pericolo dalla distruzione e dalla errata gestione del bosco. Tra di esse spiccano i chirotteri.
Scarica il poster e la relazione sulla chirotterofauna degli Astroni
Una delle principali attività che la Riserva da sempre conduce al suo interno è la ricerca e il monitoraggio dello stato di salute degli habitat che preserva.
Una delle principali cause di perdita della biodiversità a livello mondiale è rappresentata dall’immissione illecita di specie aliene negli habitat naturali, le quali possono rappresentare un serio rischio per le specie locali soprattutto in presenza di endemismi o stati di conservazione già precari. Tra queste specie ci sono le Trachemys, testuggini palustri provenienti dal continente americano. Agli Astroni uno studio ha indagato le relazioni di predazione che si sono innescate tra esse e la fauna locale.
La Riserva degli Astroni, con la sua cinta vulcanica perfettamente conservata e la sua estensione di 247 ettari, preserva al suo interno numerosi habitat significativi protetti dalla Comunità Europea, i quali a loro volta determinano la grande ricchezza biologica che qui si può osservare.
Gli uccelli rapaci i quali, trovandosi al vertice delle catene alimentari, con la loro presenza possono indicarci la qualità dell’ambiente in cui ci troviamo. Nella Riserva degli Astroni sono moltissime le specie di rapaci che nidificano, svernano o transitano durante le migrazioni.
Tra i tanti gruppi animali che vivono all’interno della Riserva, un posto di rilievo è occupato dagli uccelli, che con circa 150 specie presenti nell’arco dell’anno rappresentano sicuramente una parte importante della biodiversità dell’Oasi.
Scarica la carta delle specie ornitiche nel periodo di nidificazione
Scarica la carta delle specie ornitiche nel periodo di svernamento
Esiste un legame strettissimo tra le malattie che stanno terrorizzando il Pianeta e le dimensioni epocali della perdita di natura. Molte delle malattie emergenti come Ebola, AIDS, SARS, influenza aviara, influenza suina e il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 (COVID19) non sono catastrofi del tutto casuali, ma sono la conseguenza indiretta del nostro impatto sugli ecosistemi naturali.
Nelle Oasi più che in ogni altro luogo è possibile osservare con facilità le numerose specie di uccelli che vivono nel nostro paese. Ogni specie però predilige ambienti e punti diversi della Riserva.
Scarica la carta dei punti di monitoraggio ornitico