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OASI WWF 2.0, la challenge promossa dal WWF Oasi

testata_interneQuest’anno anche le Oasi del WWF saranno presenti con una challenge all’hackathon organizzato dalla Maker Faire a Napoli il 6 e 7 ottobre 2018!

I cambiamenti climatici in atto rappresentano una reale minaccia per la sopravvivenza della vita sul nostro pianeta. I temi ambientali (contrasto al cambiamento climatico, tutela della biodiversità, consumo del suolo, …) si dimostrano sempre più centrali in un’ottica di sviluppo sostenibile ed economia circolare.

Le aree naturali protette, visitate da milioni di cittadini ogni anno, forniscono un contributo sostanziale, stimolando l’adozione di comportamenti responsabili e attenti alla tutela del nostro ambiente.

WWF Oasi è la società che si occupa della gestione del network di Oasi del WWF. Una rete importante composta da circa 40 aree naturali distribuite in tutto il paese e che interessano diversi tipi di ambiente (zone umide, boschi, montagna, campagna, marino costiero).

Le Oasi del WWF sono visitate ogni anno da gruppi scolastici e informali, quali le famiglie e i turisti nazionali e stranieri, oltre che da specialisti in tematiche naturalistiche ed ambientali. La visita ad un’Oasi del WWF è il momento ideale per approfondire la conoscenza di fenomeni naturali unici e maturare scelte di vita quotidiana responsabili e sostenibili.

La challenge che proponiamo, mira allo sviluppo di soluzioni che siano di marketing o di comunicazione, di innovazione tecnologica o di processo, con l’obiettivo di accrescere l’impatto della visita a un’Oasi del WWF, al fine di rendere più efficace il messaggio di tutela della biodiversità e dell’adozione di comportamenti responsabili.

Tali soluzioni possono rientrare o possono essere la combinazione di elementi sensoriali (barefooting, discovery box, percorsi olfattivi), installazioni artistiche (a base di elementi materici), media digitali (come elemento utile a navigare nello spazio e nel tempo), interazioni sociali (piattaforme di condivisione e partecipazione). In ogni caso l’approccio deve essere quello del gaming/reward, scalabile e coinvolgente, realizzato attraverso un percorso multidisciplinare, che tenga conto anche delle utenze deboli o svantaggiate.

L’idea deve valorizzare gli aspetti rilevanti e salienti del percorso di visita e dei valori naturali, passando dalla mera visione alla osservazione consapevole della biodiversità che caratterizza un sito naturalistico: il percorso in natura si dovrà configurare come visita “museale” interattiva, piuttosto che “semplice” passeggiata.

È necessario considerare che l’esperienza di fruizione è caratterizzata da una serie di step:
1) inizia dall’organizzazione dell’uscita (web, social, mobile, …);
2) si concretizza attraverso la visita in situ (percorso natura);
3) si conclude con i feedback post-visita che dovrebbero rafforzare i concetti chiave e stimolare l’avvio di un nuovo percorso.

Tali step sono declinati in modalità diverse a seconda del target di riferimento e dell’offerta locale.

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