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LAGO GRANDE E OSSERVATORIO ORNITOLOGICO
Il lago Grande ha una superficie di circa 4 ettari ed è il più grande dei 3 specchi d’acqua presenti nella Riserva. Sulla sua superficie galleggia un isolotto formato da vegetazione lacustre, che si sposta a seconda della direzione del vento.
Le sponde del lago sono ricoperte dalla ninfea bianca, una pianta caducifoglia che fu immessa verso la metà dell’800 da Giovanni Gussone, botanico di corte borbonica. Presenta un lungo rizoma che la àncora al fondo, dal quale in primavera germogliano le foglie e i tipici fiori bianchi. L’osservatorio ornitologico, invece, è un capanno con feritoie disposte a diversa altezza per osservare gli uccelli acquatici che, soprattutto nei periodi delle migrazioni (settembre/ottobre e marzo/aprile), popolano il lago e le numerose altre specie di piante idrofite.
STAGNO DIDATTICO
GIARDINO DEGLI INSETTI
Realizzato allestendo aiuole con piante erbacee e cespugliose, è meta di numerose specie di farfalle e insetti grazie alla sua colorata fioritura.
Proprio per le farfalle vengono posizionate delle “mangiatoie” nei periodi estivi e di maggiore siccità. Qui trovano acqua e zucchero a volontà, il che le fa accorrere in gran numero.
Nelle aiuole sono presenti anche tronchi d’albero marcescenti che ospitano alcune specie di insetti predatori e di insetti che si nutrono di legno morto (saproxilici).
COLLE DELL’IMPERATRICE
VECCHIA FARNIA
Eccezionale esemplare monumentale di quercia di oltre 400 anni, appartenente ad una specie che un tempo formava in Italia estese foreste planiziali.
Affettuosamente chiamata Gennarino, nel 2008 la quercia ha patito per il crollo di una delle due branche principali, che ha evidenziato un massiccio attacco di insetti xilofagi. Dopo un intervento di potatura conservativa per riequilibrare la chioma, la quercia viene tenuta costantemente sotto controllo. Al di sotto della chioma è stata circoscritta un’area con dei tronchi, all’interno del quale è vietato entrare per il pericolo di caduta rami. In questo modo, inoltre, limitando il calpestio e la costipazione del suolo, si riducono i danni alle radici assorbenti che sono molto superficiali. La radura circostante l’esemplare di farnia evidenzia un abbondante affioramento di pomici, testimonianza dell’ultima attività eruttiva.
DUOMO LAVICO DELLA CAPRARA O CAVA TRACHITICA
Struttura vulcanica originatasi per solidificazione di una lava piuttosto viscosa, al di sopra della bocca vulcanica dalla quale è stata eruttata. Si è formata al termine della quinta eruzione del vulcano Astroni, un’eruzione prevalentemente effusiva, come la settima.
Per secoli e fino agli anni ’50 è stata utilizzata come cava per l’estrazione della trachite, un materiale utilizzato per la realizzazione di strade.
Dal 1997 è un sito di nidificazione di una coppia di falchi pellegrini, una specie di falco di ambienti rupestri, che da diversi anni si sta espandendo anche in ambiti urbani.